

Progetti
I progetti che pensiamo per i nostri bambini hanno molteplici funzioni: promuovere l’educazione, potenziare la formazione e stimolare la creatività.
Dai laboratori con obiettivi trasversali che mirano a soddisfare bisogni eterogenei, ai progetti specifici volti al miglioramento della vita all’interno della scuola e nella preziosa relazione con il territorio.
PRINCIPI ISPIRATORI DEL PROGETTO EDUCATIVO
L’isola che non c’è
L’isola che non c’è
L’isola che non c’è è un luogo incantato, dove prendono vita le avventure di Peter Pan. L’eterno bambino che si rifiuta di crescere, trascorrendo un’avventurosa infanzia in compagnia di bimbi sperduti, fate, indiani e pirati. Un luogo dove ogni singolo pensiero negativo sparisce. Dove regna la pace e l’armonia, la serenità ed il divertimento. Dove non esistono differenze tra le persone.
Per molti è solo un’utopia, per altre una sorta di fantasia. Sicuramente basterebbe solo un pizzico di immaginazione, per scoprire che non è solo un’illusione.
Lei esiste per davvero e facilmente tu la puoi trovare, basta chiudere per un attimo gli occhi ed incominciare a sognare.
Sogni di pazzia, sogni di allegria, sogni di felicità ed ecco che tutto diventa realtà.
Lascia tutta la negatività ed afferra la positività e vedrai che un bambino allegro e spensierato in te risveglierai, e con Noi questa grande avventura tu vivrai.
La fantasia e la creatività nel bambino sono dei procedimenti mentali importantissimi per lo sviluppo cognitivo, per l’ampliamento delle capacità percettive, di quelle intellettive ed emotive.
Immaginazione e fantasia sono una risorsa preziosa, una capacità innata, che ci proiettano in diversi mondi possibili, oltre al mondo reale; così un bastone diventa una spada, un rametto una bacchetta magica, un tronco un cavallo, un bar o un banchetto del mercato.
Fantasticare è qualcosa di imprescindibile per il bambino che, proprio attraverso la fantasia, esplora le possibilità della realtà. Ogni bambino deve poter possedere una valigia fantastica colma di strumenti che gli permetteranno di comprendere il mondo ed esplorarlo. La fantasia è un mondo di potenzialità che devono avere la possibilità di svilupparsi ed emergere. Ecco allora la necessità di una pedagogia della fantasia, una pedagogia che crei le condizioni perché la fantasia possa esprimersi, non per essere insegnata, perché la fantasia non si insegna, ma che sbocci e che sia “un pozzo senza fondo”.
Ecco allora gli strumenti dei quali la pedagogia deve servirsi per essere una pedagogia della fantasia: le immagini, nelle quali la fantasia trova i suoi punti di partenza, immagini di libri, giornali, immagini osservate al parco o mentre si va a scuola; una passeggiata, magari raccontando una storia fantastica. Occorre “riciclare le immagini in un nuovo contesto che ne cambi il significato”, occorre far sì che la fantasia non sia mai arrestata o impedita, le immagini prefabbricate non devono mai superare le possibilità fantastiche. E poi le fiabe, quelle storie raccontate da mamma e papà, magari prima della nanna, o raccontate dai nonni, storie nelle quali possono essere gli stessi bambini a inventarne il finale. Fantasticare è anche inventare una nuova parola, costruire un castello di sabbia immaginandone i suoi abitanti. Nelle nostre attività di outdoor la natura ci aiuterà favorendo la spontanea immaginazione; uno spazio ha bisogno di essere prima conosciuto nelle sue caratteristiche e potenzialità per poi essere interpretato creativamente dai bambini con naturalezza. I bambini si ritroveranno in luoghi noti e conosciuti ma che diverranno fiabeschi, inventeranno giochi di fantasia, scapperanno da lupi immaginari, cavalcheranno cavalli imbizzarriti e sconfiggeranno draghi.
La possibilità di esplorare liberamente con differenti modalità sensoriali e intellettive lo spazio naturale e i materiali che offre, conduce alla conoscenza delle caratteristiche di ciò che si esplora, dei suoi vincoli e delle sue possibilità, di come può essere usato e combinato con idee o altri oggetti e quindi al suo possibile successivo utilizzo in chiave creativa.
Quando i bambini giocano in ambienti naturali “il gioco è più vario e si caratterizza come un gioco immaginativo e creativo che promuove le competenze linguistiche e la capacità di collaborazione.
Educare alla fantasia significa anche permettere al bambino di annoiarsi di tanto in tanto: la noia lo porterà ad inventarsi qualcosa che sarà nuovo ed unico.
La fantasia è un’attitudine che ogni bambino possiede, ma che spesso è imbrigliata in aspettative e ritmi pressanti. Lo stesso utilizzo scorretto e continuativo di dispositivi digitali fossilizzano e limitano la mente del bambino e quindi il suo sviluppo socioemotivo.
Coltiveremo quindi la FANTASIA insieme ai nostri bambini, ascoltando e inventando storie, osservando e scoprendo mondi nascosti, immaginando situazioni difficili e possibili soluzioni. I bambini creativi, infatti, imparano ad affrontare la realtà in modo più flessibile, esercitando la propria inventiva e maturando la propria indipendenza nel mondo.
Faremo in modo che i nostri bambini diventino forti, responsabili, competenti e capaci di affrontare le difficoltà che incontreranno durante il percorso.
Volendo unire con un filo rosso tutti i progetti intendiamo lanciare il progetto di IRC partendo da alcune immagini della storia di Peter Pan in cui i bambini desiderosi di riuscire verso un obbiettivo preciso, credono così fortemente fino a raggiungerlo. Questo per condurre i bambini ad avere fede e fiducia così come hanno avuto coloro che direttamente o indirettamente sono entrati a far parte della “Storia” di Gesù.
Nella vita quotidiana, ogni volta che decidiamo di raggiungere un obiettivo e ci impegniamo per realizzare quanto vorremmo, stiamo esercitando la nostra fede in qualcosa che ancora deve accadere e ci impegniamo per raggiungere quello che vogliamo.
Quindi, possiamo dire che la fede è la forza che ci spinge a compiere quanto necessario, un potere di cui ci avvaliamo per essere motivati nell’andare avanti, lungo un percorso che abbiamo scelto, ed ogni volta che compiamo un’azione in vista del nostro traguardo, stiamo compiendo un vero e proprio atto di fede. Fede e fiducia vengono spesso utilizzati come sinonimi, in realtà sono due termini diversi, per quanto simili. Avere fede implica sempre una mancanza di conoscenza reale.
Si compie un atto di fede perché si spera in qualcosa di cui non si ha certezza. La fiducia, invece, è qualcosa che si costruisce giorno per giorno, a mano a mano che la nostra conoscenza di qualcuno/qualcosa aumenta.
Abbiamo quindi pensato ad un percorso attraverso le scritture del Nuovo e dell’Antico Testamento per far conoscere ai bambini cosa s’intende per FEDE RELIGIOSA.
Obiettivi
- Aiutare i bambini mediante relazioni significative, ad aprirsi alla meraviglia e allo stupore verso tutto il creato; segni che si incontrano nell’ambiente di vita, nelle persone, nel mondo circostante.
- Supportare i bambini nella maturazione di un’iniziale competenza sulla persona, sulla vita, sul messaggio di Gesù e di un riconoscimento di principali segni e simboli e feste della vita cristiana.
- Aiutare i bambini nell’accrescimento dell’autostima, di interesse e di partecipazione attiva alle attività e di capacità nel riorganizzare in esso il campo emozionale, cognitivo, sociale e spirituale.
Tematiche del percorso:
- Arca di Noè (Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, con pio timore, preparò un’arca per la salvezza della sua famiglia).
- Un bimbo salvato dalle acque, Mosè (con gli occhi della fede, la mamma di Mosè lo affida alle acque per salvarlo).
- Annunciazione (di fronte all’annuncio dell’angelo Gabriele, si sottomette in un atto di fede e umiltà, offrendo la sua disponibilità al progetto di salvezza. Maria, anche senza sapere cosa sarebbe successo da quel momento in poi, accetta di fare la volontà di Dio, incondizionatamente.
- Maria ed Elisabetta (Cugine fedeli al disegno divino)
- I 40 giorni nel deserto di Gesù (Gesù con la fede sconfigge il demonio)
- La Pasqua (“la Pasqua, perché è la festa della nostra salvezza, la festa dell’amore di Dio per noi, la festa della celebrazione della sua morte e resurrezione) .
- Gli amici di Gesù (riuniti nel cenacolo vengono raggiunti da Gesù e da quel momento diventano messaggeri di fede).
Il bambino sperimenta sé stesso e tutto ciò che lo circonda attraverso il gioco ed il movimento del suo corpo passando dai giochi liberi a quelli di regole a quelli da quelli con materiali a quelli simbolici dai giochi d’esercizio a quelli programmati, dai giochi imitativi a quelli popolari e tradizionali.
Il movimento è fondamentale per l’essere umano, a maggior ragione per i bambini, per la loro salute psicofisica. L’attività motoria conduce il bambino ad essere più tranquillo, a dormire a mangiare meglio. Attraverso il corpo i bambini acquisiscono le categorie spaziotemporali e i principi basilari dell’ordine della misura, entrano in rapporto diretto col mondo delle cose, col mondo degli altri, ampliano e arricchiscono il linguaggio verbale e il linguaggio non verbale, che li aiutano a pensare, progettare, agire.
Giocare a fare giochi di movimento è per i bambini fondamentale per lo sviluppo cognitivo, per la loro crescita mentale ed è un grande aiuto per il loro apprendimento.
Per il 2021/2022 il progetto di Ed. Motoria si chiamerà “Facciamo finta che…”
È un progetto volto a ricreare uno spazio in cui potersi muovere andando ad esplorare ed evadere almeno con la fantasia. Attraverso giochi e situazioni fantastiche creeremo contesti educativi volti a sviluppare, stimolare e potenziare il movimento strutturato e intenzionale dei bambini.
Tramite il movimento il corpo parla per noi e la motricità è il suo alfabeto. Questa sorta di linguaggio molto espressivo ci permette di capire ciò che consciamente o inconsciamente anche gli altri ci vogliono comunicare aumentando le nostre possibilità di comprensione degli altri di socializzazione.
L’uomo dunque interagisce con l’ambiente attraverso l’azione, cioè il movimento e il pensiero; questo rapporto si sviluppa seguendo determinate tappe evolutive (secondo Piajet) attraverso le quali egli raggiunge la propria maturazione psicologica e fisica.
Movimento di pensiero, attività fisica e mentale sono strettamente connessi e interdipendenti.
Finalità:
- Favorire la conoscenza dello schema corporeo attraverso attività motorie e di drammatizzazione;
- Sviluppare le competenze motorie;
- Sviluppare le autonomie;
- Sviluppare le competenze emotive quelle cognitive.
Obiettivi:
- Riconoscere le principali parti del corpo su sé stessi;
- Denominare le principali parti del corpo;
- Orientarsi nello spazio;
- Affinare la coordinazione generale e quella fine;
- Interiorizzare concetti spaziali (dentro-fuori, grande-piccolo, vicino-lontano,
avanti-dietro, alto-basso, sopra-sotto);- Acquisizione dei concetti di “partenza-arrivo”, di un “prima-dopo”;
- Acquisizione schemi motori di base: camminare, correre, saltare, quadrupedie,
strisciare, rotolare, tirare, lanciare, stare in equilibrio;- Interiorizzazione delle regole del gioco;
- Imitare semplici movimenti.
Creeremo un’amicizia tra i nostri bambini e i loro coetanei di scuole situate in altri paesi.
I bambini coinvolti potranno stabilire un rapporto fatto di scambi di lettere, disegni, foto, video.
Le scuole coinvolte nel progetto saranno:
- Scuola Materna Madonna di Fatima
- Scuola Escola Cavaller Arnau ( Spagna)
- Scuola a Majano
- Scuola nel Benin
- Scuola di Oraison
Finalità e obiettivi generali:
- Far conoscere ai bambini una nuova realtà sociale, economica
- Realizzare un confronto tra le diverse realtà scolastiche
- Stimolare alla relazione con l’altro anche e soprattutto se lontano e diverso

Come ogni anno la nostra scuola contribuisce alla raccolta di tappi di bottiglia che verranno poi consegnati alla Ass. Amicizia senza frontiere ONLUS che si occupa della vendita. Con il ricavato vengono costruiti dei pozzi in Burkina Faso e nella Repubblica del Benin.
Continueremo pertanto a raccogliere tappi e coinvolgeremo nella raccolta le famiglie dei bambini e tutti gli abitanti del paese di Mamiano e dei paesi vicini.
Partiremo alla scoperta della città in cui viviamo, aprendo la scuola al territorio circostante facendo sentire il bambino un punto cardine della comunità di appartenenza.
Presenteremo ai bambini gli ambienti che caratterizzano il loro quartiere e la città, al fine di sviluppare un sentimento di appartenenza al territorio.
Contestualmente ci focalizzeremo sulla conoscenza delle regole di comportamento civile, del rispetto dell’ambiente, della cultura e del folclore che caratterizzano il luogo in cui si vive.
Ci impegneremo ad “arredare” e abbellire alcune zone del paese che appaiono spoglie e trascurate.
Finalità e obiettivi generali:
- Conoscere il territorio da vari punti di vista: geografico, storico, scientifico, culturale, musicale, religione e delle tradizioni;
- Conoscere ed utilizzare il proprio territorio come risorsa comunicativa e culturale;
- Soddisfare il fabbisogno di conoscere e di orientarsi nel proprio ambiente urbano;
- Conoscere un ambiente urbano diverso dal proprio quotidiano;
- Stabilire una buona relazione emotiva con il mondo esterno.
Condurremo i bambini attraverso un percorso culturale con l’intento di conoscere dal vero luoghi di cultura del nostro territorio.
Avvicinare i bambini ai luoghi e ai percorsi dell’arte significa educarli al bello e al pensiero positivo, incentivarli a sviluppare fantasia e creatività, abilità comunicative e linguistiche, stimolarli a conoscere la propria sfera emotiva ed affettiva e allenarli a potenziare coordinazione oculo-manuale e la motricità fine.
Nell’anno 2021/2022 il progetto prenderà il via con la visita al museo “Magnani Rocca”, situato nelle immediate vicinanze della scuola e luogo da noi spesso visitato.
In questo periodo al museo è possibile visitare una mostra su Mirò, pittore, scultore e ceramista spagnolo, esponente del surrealismo. Visitare la mostra sarà come viaggiare dentro i sogni e l’immaginario di Mirò.
Mirò è uno di quegli artisti che sembra più vicino al mondo dell’infanzia, nelle sue forme semplici e stilizzate, nel suo uso dei colori, pochi, quelli primari. I bambini, davanti ad un’opera d’arte di Mirò rimangono attratti da particolari e dettagli che colpiscono la loro immaginazione e ne stimolano la creatività e la fantasia.
Le opere di Mirò sono caratterizzate da colori accesi e caldi e propongono una versione gioiosa della vita, rimandano al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Egli dava molta importanza alla pittura infantile, in quanto riteneva che i bambini attraverso l’uso della fantasia riuscissero ad avvicinarsi al mondo delle fiabe, liberi da stereotipi.
Il progetto poi seguirà con la visita alla mostra dell’artista Fontana prevista per marzo 2022 sempre alla Magnani Rocca.
L’educazione all’aperto, o outdoor education (OE), si connota come una strategia educativa, vasta e versatile, basata sulla pedagogia attiva e sull’apprendimento basato sull’esperienza.
Uscire all’aperto, però, non significa riproporre fuori quanto si fa dentro, bensì utilizzare quanto l’ambiente e la natura mettono a disposizione per ulteriori apprendimenti. L’ambiente esterno diventerà parte della quotidianità pertanto uscire non sarà casuale o limitato alla situazione di bel tempo, piuttosto una costante nel progettare e organizzare le giornate.
Stare all’aria aperta, insieme ai propri coetanei, accresce le capacità sociali dei bambini che messi in un contesto diverso da quello dell’aula scolastica sono spinti a stare in relazione con sé stessi e con gli altri in modo differente. Inoltre, alcune attività aumentano la consapevolezza verso il rispetto dell’ambiente, della percezione del sé nel mondo e della salute di corpo e mente. Non ci riferiamo esclusivamente ad esperienze svolte in contesti naturali (giardini, fattorie, boschi, ecc.) ma anche a percorsi didattici realizzati in ambienti urbani (musei, piazze, parchi cittadini, ecc.) nei quali sono garantiti un rapporto diretto e concreto con il mondo reale e il pieno coinvolgimento del soggetto in formazione (dimensioni cognitiva, fisica, affettiva e relazionale). Per questo molto spesso il progetto di outdoor si collega e interagisce con il progetto sul territorio.
Introdurre l’Outdoor education nel curricolo porta con sé numerosi vantaggi su diversi piani.
- Piano educativo e pedagogico. L’osservazione della natura rende l’Outdoor education un’opportunità per guardare il mondo con gli occhi di uno scienziato, di un antropologo, di uno storico, di un sociologo, favorendo la comprensione dell’interdipendenza tra sistemi ecologici e del rispetto della natura.
- Piano psicologico. I bambini imparando a misurarsi con l’inatteso e l’imprevedibile, potenziano il senso di efficacia e di consapevolezza di sé. Praticando attività all’aperto il bambino percepisce un senso di benessere e di meraviglia per la scoperta di piante e animali, situazioni non osservate in precedenza e in maniera sistematica. Ciò si traduce in un senso di sicurezza nell’affrontare l’incertezza, la complessità e la novità.
- Piano sociale e inclusivo. I bambini imparano a far esperienze nuove, scoprono compagni con cui non erano entrati in contatto. I vantaggi sono una maggior disposizione alla cooperazione, alla comunicazione e al rispetto della diversità, sia nel mondo animale e vegetale che nel mondo sociale. I rapporti di amicizia si rinsaldano e quelli con i docenti diventano più profondi.
- Piano fisico. I bambini fanno esercizio fisico, si muovono, corrono, si ossigenano. Camminare, correre, arrampicarsi, saltare, evitare ostacoli, sono attività che allenano la forza muscolare e favoriscono le abilità grossomotorie e fino-motorie.
- Piano organizzativo. L’Outdoor education si collega a un’idea di scuola aperta, connessa a un territorio considerato «contenuto» e «ambiente di apprendimento». Le attività sono progettate all’interno del curricolo come estensione di ciò che avviene ‘dentro l’aula’, si basano sull’esperienza diretta, su metodologie laboratoriali e prevedono il coinvolgimento attivo dei bambini.
Gli obiettivi che poniamo con l’outdoor education sono quelli di sviluppare una positiva relazione con l’ambiente esterno, superare la paura di spazi sconosciuti, stimolare la curiosità verso il nuovo, stimolare la fantasia, sviluppare capacità di problem solving.
SISTEMA INTEGRATO
Il progetto, voluto dal Comune di Traversetolo e coordinato dalla Fism di Parma, ha messo in continuità tre scuole dell’infanzia del territorio traversetolese: il Polo per l’infanzia Il Paoletti, noi della scuola dell’infanzia paritaria Madonna di Fatima e la scuola dell’infanzia statale M. Micheli.
La convenzione tra Fism Parma e il Comune di Traversetolo, sottoscritta dal dirigente scolastico e dai gestori delle scuole paritarie ha come obiettivo la promozione della continuità del percorso educativo, il consolidamento e la qualificazione del sistema integrato dei servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia.
Nell’ambito del percorso condiviso sono state individuate da parte di ogni plesso, modalità personalizzate per le varie strutture che rispecchiano le particolari esigenze emerse dall’osservazione dei bambini date anche dalla diversità dell’età degli stessi.
Il progetto mira ad inserirsi nei percorsi formativi/educativi già in atto nelle scuole e vuole essere un sostegno agli stessi al fine di incrementare le esperienze per i bambini e rendere sempre più attuato il sistema integrato.
La continuità didattica tra i diversi ordini di scuola è un requisito essenziale per un’azione educativa attenta ai bisogni degli alunni che si concretizza nella scuola come luogo di incontro e di crescita di persone. Il passaggio da una scuola all’altra rappresenta, per l’alunno, un momento estremamente delicato attorno al quale si concentrano fantasie, interrogativi e timori; entrare in un nuovo ordine di scuola significa uscire dalle sicurezze affettive costruite nella vecchia scuola e affrontare nuovi sistemi relazionali, nuove regole e responsabilità. Creare opportunità di confronto permette agli alunni di esplorare, conoscere, frequentare un ambiente scolastico sconosciuto, vissuto spesso con un sentimento misto di curiosità e ansia. Il progetto si prefigge di aiutare il bambino ad affrontare questi sentimenti di confusione e a rassicurarlo circa i cambiamenti che lo aspettano, promuovendo in modo positivo il passaggio futuro.
Come gli anni passati la scuola organizzerà momenti di incontro e scambio con le scuole primarie del territorio che accoglieranno i nostri bambini per il prossimo anno scolastico.
A livello collegiale verranno individuati percorsi e attività che permetteranno a tutti i bambini di condividere percorsi ed esperienze che poi verranno riprese alla scuola primaria.
Obiettivi:
- Conoscere gli spazi, gli ambienti e i materiali della scuola
- Condividere esperienze, sviluppando lo spirito di collaborazione
- Sperimentare e valutare il proprio senso di responsabilità
- Promuovere il piacere della condivisione
- Riconoscere le difficoltà incontrate e le strategie adottate per superarle
- Conoscere i propri punti di forza
- Realizzare percorsi in forma di laboratorio
- Coinvolgere gli alunni nel pensare, realizzare, valutare attività ed esperienze significative
- Promuovere pratiche inclusive
- Attuare interventi adeguati ai bisogni educativi
- Ottimizzare le risorse presenti sul territorio
Forniremo ai bambini gli stimoli e gli strumenti adatti per esercitarsi e per acquisire le competenze più opportune al proprio percorso di crescita.
Le attività proposte svilupperanno un percorso graduale che porta il bambino ad affinare la coordinazione oculo-manuale, alla conoscenza delle lettere dell’alfabeto e del suono iniziale delle parole e alla decodifica dei numeri e della rispettiva quantità. Attraverso queste attività mirate e graduali si accompagnerà il bambino alla progressiva maturazione delle proprie capacità globali permetteremo ai bambini di esplorare e conoscere la realtà partendo da esperienze concrete e oggettive, in cu siano loro i protagonisti dell’azione e dell’esperienza. Tra le finalità di questo percorso c’è l’approfondimento di conoscenze spaziali e topologiche, di abilità logiche, quantitative e numeriche fino alla conquista di competenze logico-matematiche.
A tale scopo verranno utilizzate schede, il libro operativo, copia alla lavagna, e il quaderno personale, che avrà come finalità principale quella di sollecitare la cura e l’ordine dei propri oggetti e favorire il senso del dovere e di responsabilità.
Le attività di pre-scrittura proposte svilupperanno un percorso graduale che condurranno il bambino all’acquisizione di conoscenze informali sulla lingua scritta e all‘apprendimento di competenze linguistiche, fonologiche e narrative.
Le attività proposte di pre-calcolo svilupperanno un percorso che condurrà il bambino all’acquisizione del concetto di quantità, di grandezza e di misura nonché di codice numerico.
Obiettivi formativi pre-lettura:
- Saper riconoscere suoni e rumori, differenziarli e definirli;
- Saper apprendere filastrocche e scioglilingua;
- Saper distinguere il disegno dalla scrittura
- Saper distinguere i numeri dalle lettere
- Saper operare confronti
- Saper leggere globalmente alcune parole
Obiettivi formativi pre-scrittura:
- Saper visualizzare colorando la figura e lo sfondo
- Saper collocare elementi in uno spazio grafico
definito
- Saper completare un tracciato
- Saper riprodurre graficamente forme – segni – simboli – grafemi – parole rispettando i limiti dello spazio grafico
- Saper rispettare la direzione di scrittura
Obiettivi formativi pre-calcolo:
-
- Saper riconoscere e usare numeri in
situazioni di vita quotidiana - Saper costruire insiemi
- Saper riconoscere globalmente quantità
- Saper quantificare numericamente gli elementi di un insieme
- Saper riconoscere e usare numeri in
“FANTA ENGLISH”
Progettare un laboratorio di lingua inglese già a partire dalla scuola dell’Infanzia significa offrire ai bambini la possibilità di acquisire determinate preconoscenze che costituiranno le basi per il futuro percorso di apprendimento della lingua in un’ottica di continuità educativa.
L’obiettivo principale del progetto, quindi, non è tanto quello di insegnare ai bambini una serie di vocaboli e di regole propri dell’inglese, ma piuttosto quello di avvicinarli in modo ludico alle sonorità di una lingua molto diversa da quella materna e il cui apprendimento è riconosciuto ormai come un imprescindibile della cittadinanza europea.
Si sa, le lingue si imparano gradualmente grazie all’ascolto e alla ripetizione, pertanto, per avventurarci in questo mondo tutto nuovo useremo principalmente filastrocche, storie, giochi e canzoncine. Questa modalità ci permetterà, inoltre, di metterci alla prova divertendoci e riducendo il più possibile la paura di sbagliare, “di non dire bene”.
Il tema del fantastico, così adatto a stimolare l’interesse e la curiosità dei bambini, farà da sfondo integratore anche per questo progetto e così, oltre al nostro amato Mr Crocodile, ad accompagnarci alla scoperta della lingua inglese, quest’anno ci saranno anche nuovi amici: Wizard e Owl, un mago smemorato e il suo aiutante gufetto che con le loro avventure e i loro incantesimi diventeranno i nostri nuovi compagni di viaggio.
Obiettivi generali:
- Stimolare la curiosità
- Permettere al bambino di familiarizzare con la lingua straniera, curando soprattutto la funzione comunicativa
- Aiutare il bambino a comunicare con gli altri mediante una lingua diversa dalla propria
- Sviluppare le abilità di ascolto
- Stimolare l’attenzione e la memoria
- Promuovere la cooperazione e il rispetto per sé stessi e gli altri.
Condurremo i bambini alla scoperta dei suoni e dei rumori del proprio corpo e di quelli prodotti dal movimento delle sue parti.
Obiettivo principale sarà “la voce” come mezzo comunicativo, come “caratteristica” del singolo, la voce per esprimere, la voce che cambia. Voce non solo umana ma voce anche di strumenti musicali che con i loro suoni e le loro vibrazioni esprimono e fanno nascere emozioni.
Tramite il canto si migliorerà la musicalità e l’espressività del singolo. Il canto è fra le espressioni artistiche che aiutano a comunicare e ad esprimersi. Ciò è vero sia per gli adulti che per i bambini, i quali lo utilizzano in particolare per porre in evidenza la loro gioia, la loro serenità, all’interno di un momento ludico.
Il canto corale aiuta inoltre i bambini ad esprimersi in empatia con gli altri.
Quest’attività può rappresentare uno strumento prezioso per incanalare l’energia positiva della musica d’insieme, attraverso il potenziale espressivo, comunicativo e aggregante del fare coro.
Obiettivi:
- cantare insieme;
- migliorare l’ascolto;
- divertirsi;
- essere a conoscenza del giusto utilizzo della voce
- saper cantare in modo intonato;
- utilizzare la propria voce in modo espressivo;
- saper acquistare consapevolezza della propria voce come strumento musicale, anche per esprimere sé stesso;
- saper collaborare con i propri compagni di coro, raggiungendo l’obiettivo finale nell’esecuzione di un brano corale;
- ascoltare le voci di diversi strumenti musicali;
- ascoltare fiabe musicali;
- riconoscere le caratteristiche dei brani (strumenti, aspetto espressivo);
- esprimere le emozioni che l’ascolto di un brano suscita con vari linguaggi (verbale, mimico, pittorico, gestuale).
Il libro è uno strumento prezioso e nella scuola dell’infanzia è di particolare importanza perché leggere induce nei bambini un accrescimento di fantasia e creatività; favorisce le capacità logiche e ampia le competenze linguistiche, oltre a sviluppare l’attenzione e la concentrazione.
Organizzeremo poi alcune uscite presso la biblioteca comunale di Traversetolo.
Ogni gruppo ascolterà le letture animate dai volontari, potrà consultare tutti i libri che desidera e al termine dell’incontro ogni bambino potrà scegliere un libro da portare a scuola. Tutti i libri saranno poi restituiti dalle insegnanti le quali potranno poi prendere altri libri a prestito.
Negli anni pre-covid, quando l’accesso a scuola per i genitori non era regolamentato dall’emergenza sanitaria, solitamente a partire dal mese di gennaio, pianificavamo delle giornate dedicate in cui coinvolgere direttamente i genitori all’interno della vita scolastica.
Desta da sempre grande curiosità da parte dei genitori vedere come i loro bambini vivono la scuola nel concreto, sapere che attività fanno, come è scandita concretamente la giornata. Ebbene, questo progetto è pensato proprio per dare la possibilità ai genitori di vivere e partecipare la scuola insieme al proprio bambino.
Ogni quindici giorni offriamo la possibilità a due genitori per sezione di trascorrere l’intera giornata in compagnia del proprio bambino; per giocare, fare le attività e pranzare a scuola, per vivere direttamente e dal vivo tutte le esperienze scolastiche.